lunedì 20 marzo 2017

Il bosco maledetto: Myasnoy bor



Qualche tempo fa, vi avevo accennato agli spunti che avevano dato il via alla pianificazione del racconto Arriva il crepuscolo, quello che compare qui nella colonna a destra, sotto la foto del basilico.

All'epoca avevo fugacemente parlato della foresta ispiratrice, piazzandola da qualche parte in Ucraina: informazione imprecisa, perché ricontrollando mi sono resa conto che l'ameno boschetto si trova invece nella zona di Novgorod, in pieno territorio russo. Nonostante l'informazione inesatta, di cui mi scuso, il feroce confronto che per mesi ha visto contrapposti l'esercito tedesco e quello russo nelle paludi di Myasnoy bor, durante la seconda guerra mondiale, quella è tutta storia vera. Il numero dei caduti fu enorme, talmente alto che il cimitero militare nato per raccoglierne i resti continua a vederne crescere il conto a tutt'oggi.


Tra coloro che scavano per riportare alla luce cimeli di guerra da rivendere al mercato nero e coloro che lo fanno per disseppellire i corpi dei caduti, ci sono anche quelli che si avventurano nella foresta paludosa per studiare fenomeni sinistri.

Le testimonianze che riporto qui di seguito le ho trovate su un sito di lingua inglese, kernmars. Simili testimonianze, più o meno dettagliate, appaiono anche su altri siti. 

Galina Pavlova, capo del gruppo Ricerca” della città di Engels, nella regione di Saratov, riferisce di un incidente accadutole nel 1997: “I boschi di Myasnoy Bor sono spaventosi e mistici. Appena rimani solo, i boschi iniziano a produrre suoni. Si possono chiaramente sentire urla di UrràUrrà”, come se le anime senza riposo dei soldati stessero ancora portando avanti un attacco. Il giorno in cui trovammo le mine, io ero dietro ai ragazzi, lungo un sentiero. Mi fermai in un punto in cui gli scavi erano già stati condotti varie volte. All'improvviso, vidi gli alberi piegarsi tutti verso lo stesso punto nonostante quel giorno non ci fosse vento. Chiamai i ragazzi e insieme trovammo una scatola di legno decomposto e delle vecchie mine”.

Alexei, un archeologo nero (un tombarolo o, più elegantemente, un esploratore di tombe di guerra - ndr) che ha effettuato degli scavi nei boschi presso Bryansk, in cui era localizzato il fronte russo tra il 1942 e il 1943, racconta una storia interessante.
“Nel riparo di una trincea della palude riportammo alla luce i corpi di sei soldati russi e 11 tedeschi, quattro dei quali appartenenti alla Wehrmacht. Tagliammo i tronchi della trincea e scoprimmo degli stivali tedeschi in decomposizione da cui sporgevano delle ossa. Poi cominciammo uno scavo più attento e ritrovammo ossa pelviche, una colonna vertebrale e delle costole. Pian piano riportammo alla luce i resti di quattro persone. Si stava facendo buio. Per questo lasciammo gli scheletri nella trincea e ci accampammo nella radura a 180 metri di distanza.
Nella notte successe qualcosa. Fummo svegliati da Valera, il ragazzo di guardia. Ci disse che stava succedendo qualcosa di strano. Ci alzammo e ci mettemmo in ascolto. Non c'erano dubbi. Stavamo ascoltando conversazioni in lingua tedesca, canti, risa e clangore di cingoli di carri armati. Eravamo terrorizzati. La mattina dopo tornammo alla trincea. Era tutto come avevamo lasciato, ma camminando un poco oltre, vedemmo dei fossati approntati per i carri armati e, più strabiliante ancora, delle tracce fresche di carri armati.

Un'altra zona infestata della foresta è quella di Novokhopersk, nella sezione orientale di Voronezh. I membri della spedizione dell'acclamato ricercatore di fenomeni anomali Genrikh Silanov scattarono fotografie di persone vestite in uniforme militare vicino a delle tende.
I ricercatori rimasero perplessi davanti alla figura di un soldato che portava inspiegabilmente un'uniforme ceca.
Secondo i documenti, in quel luogo non si sarebbero dovute trovare unità ceche. Solo più tardi scoprirono che l'Armata Rossa aveva integrato un'unità ceca proprio in quel campo. Silanov crede che le fotografie siano un 'miraggio temporale’ creato da quella che lui definisce la 'memoria del campo di battaglia' connessa a drammatici eventi accaduti nel passato.

Interessante, vero? E qui viene da pensare: cosa hanno visto davvero, questi ricercatori di fenomeni anomali? Fantasmi o miraggi temporali?
Fantasie di persone ossessionate dalla guerra o la memoria del bosco che non vuole dimenticare?

Mi piacerebbe pensare che anche i luoghi posseggano una loro memoria, e che a volte, quasi fossero dei vecchi, si perdessero nel racconto dei loro ricordi.

E voi? Avete mai visto o sentito parlare di posti strani e bizzarri?
Fatemelo sapere. Chissà che le vostre storie non diventino spunti per altre storie da narrare.






2 commenti:

  1. Bella e affascinante questa storia del bosco maledetto, mi sta ispirando un racconto :D
    Non la conoscevo. Io sono scettico, molto scettico. Ma queste cose mi appassionano anche perché mi ispirano storie da scrivere.
    Il concetto di miraggi temporali è inquietante e stimolante insieme!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehi, dovevate essere voi a suggerirmi spunti, non il contrario! :D
      In effetti i miraggi temporali sono accattivanti. Magari, prima o poi, ci svilupperò sopra un'altra storia. Chissà...

      Elimina